I MACININI
L’invenzione del macinino non si perde in remote leggende come quelle che circondano la scoperta del caffè. Rimangono tuttavia sconosciute la data ed il luogo dove questo piccolo ed indispensabile strumento fece la sua prima comparsa.
Certamente la sua nascita non è legata all’esigenza di macinare caffè, ma a quella di ridurre in polvere sottilissima alcune spezie che, in tutta l’Europa, arrivavano dall’Oriente.
Quando nel XVII sec. il caffè conquistò l’Europa, si adattarono i macinini per le spezie, insieme a mortai e pestelli, per eseguire le prime macinature del caffè.
Ma per ottenere un macinato di caffè ottimale era necessario che il macinino potesse produrre una grana di media grossezza e uniforme, ed inoltre che fosse dotato di un contenitore più grande per il macinato e piedistalli più solidi, rispetto ai tradizionali macinini per le spezie.
I primi macinini adattati alla macinatura del caffè, giunsero nel vecchio continente dalla Turchia, dove il caffè era consumato da tempo. Si dovrà aspettare il XVIII sec. affinché compaiano i primi macinini dotati di un meccanismo di frantumazione, le macine, collocate a loro volta in un supporto costruito in legno e fornito di cassetto per la raccolta del macinato.
Se la meccanica rimase immutata per svariati secoli, praticamente fino all’arrivo dei macinini elettrici, non altrettanto si può dire delle forme che, grazie ad abili artigiani e raffinati committenti, verranno continuamente reinventate, arricchite, abbellite.
I primi macinini Peugeot fecero la loro comparsa in Francia verso il 1840. Il mercato era in notevole espansione e, attingendo dai libri contabili della società Peugeot, si apprende che già nel 1858, la Casa Costruttrice aveva fabbricato 42.072 macinini in legno, 281 macinini in ghisa e 1.407 macinini per il pepe.
E’ proprio dei macini Peugeot che la mia collezione è ricca. A questi se ne aggiungono altri dalle forme insolite, dalle età più disparate, ma tutti belli ed affascinanti, espressioni della vita del passato.